Alla fine dello scorso luglio Elon Musk aveva presentato una denuncia contro Twitter che a sua volta lo aveva denunciato per non aver portato a termine l’acquisizione del social network per 44 miliardi di dollari, fino a ora non si avevano notizie riguardo all’iniziativa legale dell’imprenditore sudafricano ma starebbero iniziando a circolare le prime indiscrezioni.
Stando a quanto riportato dal New York Times l’accusa sarebbe quella di frode, questo perché secondo uno studio commissionato da Musk i fake account presenti sul Sito Cinguettante sarebbero almeno il 10% sul totale e non il 5% come dichiarato alla SEC (Securities and Exchange Commission) dai responsabili di Twitter durante gli accordi per il passaggio di proprietà.
La perizia effettuata per conto del CEO di Tesla e SpaceX dimostrerebbe che gli utenti attivi giornalieri della piattaforma, cioè quelli "monetizzabili" tramite l’advertising, sarebbero almeno 65 milioni in meno rispetto ai quasi 240 milioni dichiarati da Twitter. A ciò si aggiunga che la maggior parte degli annunci pubblicitari verrebbero mostrati ad "appena" 16 milioni di iscritti.
Estraendo il dato degli account fasulli da quello degli utenti non monetizzabili risulterebbe che almeno un iscritto su dieci sarebbe in realtà un bot e non una persona in carne e ossa. A parere di Musk, Twitter non avrebbe fatto nulla per permettere un ricalcolo preciso dei fake account e per questo motivo dovrebbe essere accusata di frode.
A sua difesa Twitter avrebbe sostenuto che lo strumento utilizzato dagli analisti di Musk, Botometer, non potrebbe essere considerato affidabile perché i suoi parametri sono estremamente restrittivi, tanto severi che l’analisi dello stesso profilo di Musk produrrebbe un falso positivo. A questo punto non rimane che attendere la prima udienza del processo che avrà luogo il 17 ottobre.