Il nome di Jammie Thomas-Rasset è diventato con il tempo abbastanza noto, la donna infatti è da circa 5 anni al centro di una vicenda giudiziaria che la vede contrapposta alla RIAA (Recording Industry Association of America) per una manciata di brani musicali scaricati tramite P2P.
Il caso della Thomas-Rasset è però particolare, nel complesso infatti l’Associazione dei Discografici Americani avrebbe agito legalmente contro circa 18 mila utenti nel corso dell’ultimo lustro; per la maggior parte degli accusati i problemi sarebbero stati risolti con conciliazioni e patteggiamenti; Jammie è invece ancora nel pieno della tormenta.
La donna, che era stata già condannata diverse volte per lo stesso motivo, ha subito una nuova sentenza sfavorevole nella giornata di ieri, dovrà infatti pagare una sanzione pari a 220 mila dollari per 24 tracce scaricate sul proprio computer.
Quest’ultimo è solo l’ultimo dei pronunciamenti giudiziari contro la Thomas-Rasset: nel 2007 la sanzione comminata fu sempre di 220 mila dollari, nel 2009 (appello) di 1,92 milioni, sempre nel 2009 (ricorso) di 54 mila, nel 2010 1,5 milioni di dollari poi ridotti ancora una volta a 54 mila.