Pubblicato molto probabilmente per lanciare un flame, il recente articolo comparso sulla rivista Wired riguardo allo stato di agonia del World Wide Web ha puntualmente raggiunto il suo risultato, in Rete infatti ora infuria la polemica contro il post del direttore Anderson.
Tra coloro che hanno rigettato le tesi di Wired vi è chi ha fatto gisutamente notare che la prestigiosa rivista ha decretato la morte di Internet utilizzando questo stesso strumento e, proprio grazie ad esso, è riuscita a sollevare un polverone.
Altri detrattori hanno sottolineato che l’annuncio (o per meglio dire, la previsione) dell’imminente scpmparsa del Web somiglia parecchio a quello fatto a suo tempo relativamente alla morte della televisione che al momento gode ancora di buona salute.
Uno degli argomenti utilizzati da Wired per motivare la sua tesi sarebbe la percentuale di traffico sviluppata dal Web sul totale dei dati scambiati, appena il 23% (più o meno quanto il P2P), ma sul Web circolano per lo più informazioni, e queste in genere sono composte da pochi byte.