Microsoft ha voluto confermare che i dati degli utenti delle applicazioni di Microsoft 365, come per esempio Word ed Excel, non vengono utilizzati per l’addestramento dei suoi modelli di intelligenza artificiale. Questo chiarimento è arrivato in risposta a voci circolate online che suggerivano di disattivare impostazioni specifiche per impedire l’uso dei propri dati personali per finalità di training delle AI.
La smentita di Microsoft
La confusione sarebbe nata da un’impostazione sulla privacy in Microsoft Office relativa alle “esperienze connesse opzionali”. Funzionalità che permettono ad esempio di ricercare immagini online o ottenere informazioni dal web. Questa opzione, abilitata di default, non menziona l’addestramento AI. Alcuni utenti hanno quindi presunto che informazioni potessero essere utilizzate a tale scopo.
A contribuire all’equivoco sarebbe stato poi anche un documento di Microsoft Learning, pubblicato nell’ottobre 2024, nel quale vengono descritte una serie di esperienze connesse in Office che “analizzano i tuoi contenuti”. Senza però escludere esplicitamente l’addestramento di modelli linguistici.
Le preoccupazioni per la privacy
In risposta alle preoccupazioni circolate in rete, l’account Microsoft 365 su X ha sottolineato che nei programmi di Microsoft 365 non vengono impiegate informazioni dei clienti per addestrare gli LLM (Large Language Model). Questa impostazione abilita invece le sole funzionalità che richiedono l’accesso a Internet, come la co-creazione di un documento.
Situazioni simili si sono verificate in passato, come per esempio nel caso di Adobe. Quest’ultima infatti ha dovuto chiarire di non utilizzare le opere degli utenti per il training dell’AI. Ciò dopo che alcuni termini di servizio erano stati fraintesi. Tali episodi confermerebbero comunque una crescente preoccupazione riguardo all’uso dei dati da parte delle aziende per l’addestramento dei modelli AI senza un consenso esplicito.