Netflix ha scelto Microsoft come partner per l’advertising, questa alleanza dovrebbe dare i suoi primi frutti quando il colosso dello streaming video on demand lancerà la sua ormai certa formula di sottoscrizione che permetterà di visualizzare i contenuti della piattaforma ad un prezzo contenuto grazie all’inserimento di annunci pubblicitari.
Dopo l’annuncio di questo nuovo accordo in molti si sono chiesti perché la compagnia fondata da Reed Hastings avesse preferito la Casa di Redmond ad altri operatori del settore pubblicitario come per esempio Google, una possibile risposta è arrivata da Laura Martin, analista di Needham, secondo cui quanto accaduto dovrebbe essere inquadrato in una strategia di lungo periodo.
Microsoft ad oggi dovrebbe sborsare 100 miliardi di dollari per acquisire Netflix
In sostanza l’ipotesi consiste nella possibilità che in futuro il gruppo capitanato da Satya Nadella possa acquisire la proprietà di Netflix tramite un’operazione che potrebbe valere svariati miliardi di dollari. Se l’acquisizione dovesse avvenire adesso, ad esempio, l’offerta da parte del compratore potrebbe aggirarsi intorno ai 100 miliardi di dollari.
Ma perché i vertici di Netflix dovrebbero accettare una cessione? Secondo Martin questi ultimi sarebbero alla ricerca di un modo per superare la situazione di crisi venutasi a creare con il calo degli abbonati. Se tale tendenza non dovesse invertirsi gli investitori potrebbero decidere di spostare i propri capitali altrove creando una situazione ingestibile.
Microsoft ha dimostrato più volte di saper affrontare acquisizioni di un certo peso, basti pensare alle operazioni che in passato coinvolsero il social network professionale LinkedIn, pagato 26.2 miliardi di dollari, e Activision Blizzard, 68.7 miliardi di dollari. L’ingresso di Netflix nella sua grande famiglia non rappresenta quindi un’eventualità del tutto impossibile.