Sviluppata in collaborazione con Semafor, Signals è una nuova piattaforma basata sull’Intelligenza Artificiale che Microsoft ha creato per assistere i giornalisti nel loro lavoro. Come spesso accade quando si parla di questo tipo di servizio, anche in questo caso parliamo di una soluzione incentrata su un modello linguistico generativo.
Signals, e il nome suggerisce questa sua carattiristica, non è specializzato nella creazione dei contenuti ma nella ricerca delle fonti. Opera inoltre come una strumento di traduzione, permettendo di accedere a contenuti in svariate lingue, e fornisce dei riepiloghi tramite i quali aggiornare e organizzare le proprie conoscenze sull’attualità.
Very excited about the launch of Signals, our shot at improving broken online breaking news, with research (but not writing!) help from ChatGPT and Bing https://t.co/SrTxCMCAwr https://t.co/erBJk1iHmq
— Ben Smith (@semaforben) February 5, 2024
Ad animare Signals vi è un "ottimizzatore" che prende il nome di MISO (Multilingual Insight Search Optimizer). Sistemi dello stesso tipo vengono utilizzati anche in altri settori, come per esempio quello della SEO (Search Engine Optimization) dove gli operatori si trovano spesso nella necessità di ottimizzare pagine Web per più mercati.
Per ora le lingue supportate da Signals sono solo tre: Spagnolo, Cinese e, naturalmente, Inglese. Bastano però per coprire gran parte dei contenuti che vengono prodotti quotidianamente su Internet. La Casa di Redmond dovrebbe presto estendere il supporto ad altre lingue e intanto il sistema continuerà a migliorare tramite l’autoapprendimento.
Signals non è quindi una sorta di "giornalista virtuale" o un chatbot animato da una AI che prende il posto dei quelli in carne ed ossa. Al contrario è stato pensato per collaborare con questi ultimi, permettendo loro di accedere a fonti in lingue (si pensi per esempio alla difficoltà di imparare il cinese) che in alcuni casi vengono trascurate.