Stando a quanto riportato nelle scorse ore da Bloomberg, la DPC (Data Protection Commission) irlandese sarebbe in procinto di comminare una sanzione molto pesante ai danni di Meta. Tale iniziativa sarebbe motivata dal mancato rispetto di una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea sul trasfermento di dati dagli stati membri verso gli Stati Uniti.
Parliamo nello specifico della cosiddetta Schrems II, con quest’ultima i giudici avevano stabilito l’inefficacia degli accordi denominati Privacy Shield e Safe Harbour tra UE e USA in quanto le agenzie governative statunitensi sarebbero state autorizzate a spiare i dati degli utenti residenti in Europa se archiviati in server collocati Oltreaoceano.
Dato che Meta non si sarebbe dimostrata attenta alle istanze provenienti dall’Antitrust di Dublino il rischio è che l’azienda guidata da Mark Zuckerberg sia costretta a pagare la multa più alta mai stabilita per una Big Company dell’High Tech. Addirittura più elevata dei 746 milioni di dollari richiesti ad Amazon dal Lussemburgo nel corso del 2021 per violazione del GDPR.
Oltre alla sanzione i commissari irlandesi dovrebbero imporre anche lo stop al trasferimento dei dati in terra americana. è comunque bene tenere presente che per il momento l’unica piattaforma coinvolta è Facebook e che in ogni caso i legali di Menlo Park avranno sempre la possibilità di presentare un appello prolungando la durata della diatriba legale in corso.
Accordi come il Privacy Shield potrebbero essere sostituiti dall’EU-US Data Privacy Framework che è attualmente in bozza presso la Commissione Europea. Esso dovrebbe limitare le possibilità di accesso ai dati europei da parte delle intelligence statunitensi ma è comunque considerato troppo permissivo e potrebbe rivelarsi comunque inadatto dal punto di vista della privacy.