L’AI Research SuperCluster è un computer realizzato da Meta (ex Facebook inc.) per supportare la capacità di calcolo che sarà necessaria a supportare il metaverso, lo spazio virtuale di Mark Zuckerberg e soci in cui nel prossimo futuro potremo socializzare, giocare, lavorare, usufruire di servizi, vendere e comprare prodotti impersonando degli avatar.
Il progetto dell’RSC avrebbe già raggiunto uno stadio di avanzamento molto elevato e il gruppo californiano ha in programma di renderlo operativo entro la metà dell’anno corrente, i suoi ambiti di applicazione privilegiati sono l’NLP (Natural Language Processing), l’analisi dei testi, delle immagini e dei video e in generale i contesti di Realtà Aumentata e Virtuale.
Il metaverso permetterà l’incontro tra milioni di persone provenienti da qualsiasi parte del mondo, per questo motivo Meta punta a creare un sistema in grado di individuare tutti i linguaggi parlati all’interno di un determinato gruppo e di restituire delle traduzioni fedeli in tempo reale. In questo modo sarà possibile aumentare il livello di coinvolgimento e incentivare la frequentazione della piattaforma.
Tutti i dati saranno crittografati e non esisterà collegamento con reti esterne
Per quanto riguarda la sicurezza, Meta ha assicurato che tutti i dati elaborati dal suo supercomputer sono sottoposti a crittografia grazie all’azione di oltre 6 mila GPU che diventeranno a breve 16 mila, l’RCS opera inoltre in un sistema totalmente isolato rispetto all’esterno, non è collegato con altre reti e quindi non comunica informazioni a realtà di terze parti.
L’RSC è il risultato di ricerche sull’Intelligenza Artificiale che Menlo Park conduce a partire dal 2013 grazie ad un divisione interna appositamente dedicata, in quasi 10 anni la compagnia ha sviluppato diverse soluzioni per l’approfondimento automatico e il metaverso rappresenterà l’ambiente "naturale" in cui attivare tutti i modelli di Machine Learning fino ad ora sottoposti a training.