Meta avrebbe ricevuto una sanzione dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti per violazione del Fair Housing Act. La principale piattaforma del gruppo capitanato da Mark Zuckerberg, il social network Facebook, sarebbe stata accusata infatti di aver impiegato degli algoritmi discriminatori nella gestione dei propri contenuti.
Per capire la natura della violazione contestata è necessario ricordare che Facebook genera la maggior parte del suo fatturato tramite l’advertising, quest’ultimo viene personalizzato in base ad alcune caratteristiche degli utenti come per esempio i loro interessi ma si tratta di una strategia che, se non gestita in modo adeguato, può escludere involontariamente alcune fasce di utenza.
Nel caso specifico che avrebbe portato alla sanzione, l’algoritmo di Facebook avrebbe evitato di mostrare alcuni annunci pubblicitari di carattere immobiliare (vendita e affitto di abitazioni) a determinate tipologie di utenti. Questo particolare advertising viene gestito dalla piattaforma tramite il servizio Special Ad Audience che prova ad incrociare domanda e offerta per massimizzare le conversioni.
Meta non potrà più utilizzare il suo Special Ad Audience per gestire gli annunci pubblicitari
La multa ricevuta da Meta è comunque di piccola entità, parliamo infatti di poco più di 115 mila dollari, più rilevante è il fatto che la compagnia californiana dovrà rinunciare all’uso dello Special Ad Audience entro il 31 dicembre 2022. Contestualmente dovrà essere implementato un algoritmo alternativo che sia conforme al Fair Housing Act.
Quest’ultimo è stato emanato per impedire qualsiasi tipo di discriminazione in base a sesso, razza, etnia, religione, nazionalità, classe sociale, disabilità psicofisica o status familiare nelle attività di compravendita immobiliare o proposte di locazione, anche quando le promozioni ad esse associate sono animate da un algoritmo di Machine Learning.