Meta, la societร madre di piattaforme social utilizzate da miliardi di persone in tutto il mondo, ha programmato una nuova serie di licenziamenti che coinvolgeranno diversi dipartimenti tra cui quelli che fanno capo a WhatsApp, Instagram e Reality Labs. Secondo fonti vicine alla compagnia capitanata da Mark Zuckerberg, i licenziamenti non dovrebbero essere parte di una riduzione massiccia della forza lavoro a livello aziendale. Sembrerebbero invece motivati dall’esigenza di riorganizzare dei team specifici.
Conferme dai dipendenti di Meta
Alcuni dipendenti di Menlo Park avrebbero iniziato a comunicare sui social media di essere stati licenziati. Tra questi ultimi vi sarebbe anche Jane Manchun Wong, nota per aver anticipato alcune funzionalitร non annunciate su diverse applicazioni del network di Meta prima di entrare a far parte del team di Threads lo scorso anno.
Un portavoce dell’azienda, Dave Arnold, avrebbe poi confermato i cambiamenti in atto, spiegando che l’obiettivo di queste riorganizzazioni รจ quello di allineare le risorse alle strategie aziendali a lungo termine e alla logistica delle sedi operative.
Attualmente, alcuni team di Meta starebbero apportando delle modifiche per garantire che le risorse disponibili possano essere impiegate per gli obiettivi futuri del gruppo e con la sua strategia di localizzazione. Questo includerebbe lo spostamento di alcuni team in sedi differenti e di alcuni dipendenti in altri ruoli. Nel caso in cui un ruolo dovesse essere eliminato, la compagnia cercherร di trovare nuove opportunitร per i dipendenti coinvolti.
I licenziamenti degli anni passati
Questa nuova ondata di licenziamenti segue una precedente serie di tagli del personale che ha coinvolto la divisione Reality Labs all’inizio del 2024. I primi licenziamenti su larga scala di Meta sono avvenuti nel 2022, quando l’azienda ha tagliato 11 mila posti di lavoro a causa di una previsione troppo ottimistica della crescita post-pandemia.
Successivamente, nel 2023, Zuckerberg ha annunciato ulteriori riduzioni, con l’eliminazione di altri 10 mila posti, nell’ambito del suo piano per rendere il 2023 l'”anno dell’efficienza”.