L’Investment Manager Kevin Kruczynski ha provato a tirare le somme delle ondate di licenziamenti che negli ultimi mesi hanno coinvolto le Big Company dell’High Tech. Tutti i grandi nomi del settore, da Google a Meta, da Microsoft a Twitter, sono stati protagonisti di tagli del personale con migliaia di dipendenti che hanno perso il proprio posto di lavoro.
Nel complesso, dall’inizio dello scorso anno ad oggi i collaboratori licenziati sarebbero stati circa 310 mila, più o meno quanto tutti gli abitanti di una città come Bari. Ciò sarebbe avvenuto dopo anni di crescita elefantiaca, con un’azienda come Amazon che nel 2012 contava 100 mila lavoratori contro le oltre 1.5 milioni di unità della fine del 2022.
A motivare i layoff sarebbero stati anche una serie di investimenti sbagliati che nel corso del tempo hanno generato spese per miliardi di dollari. A questo proposito basterebbe citare le auto a guida autonoma o i Google Glass di Alphabet così come i capitali investiti con troppa fretta da Mark Zuckerberg e soci per lo sviluppo del metaverso.
In diversi casi le Big Tech avrebbero assunto migliaia di persone soltanto per inseguire l’hype del momento (NFT, Crypto, Blackchain, lo stesso metaverso..), senza una vera programmazione e senza sapere esattamente come collocare i nuovi ingressi. Ciò si sarebbe tradotto in grandi volumi di retribuzioni pagate senza ottenere alcun risultato.
Con l’evoluzione delle Intelligenze Artificiali le cose potrebbero però cambiare radicalmente. Fino a poco tempo fa infatti l’incremento della propria forza lavoro era considerato un simbolo di successo, in futuro invece ad attirare maggiormente l’attenzione degli azionisti potrebbero essere le società in grado di sostituire i propri organici con le AI.