Meta, la società capitanata da Mark Zuckerberg un tempo nota come Facebook, ha deciso di rinunciare alla proprietà di Giphy. Quest’ultimo è sostanzialmente un immenso database di GIF animate e meme che l’azienda di Menlo Park aveva acquisito nel maggio del 2020 in seguito ad un’offerta economica pari a 400 milioni di dollari.
L’iniziativa di Meta sembrerebbe essere una diretta conseguenza dell’indagine iniziata nel giugno dello stesso anno dai membri della CMA (Competition and Markets Authority) del Regno Unito, convinti che il passaggio di Giphy sotto il controllo di Meta sarebbe potuto rappresentare una violazione delle leggi a tutela della concorrenza.
Stando ai dettagli disponibi ad oggi, Zuckerberg e soci non dovrebbero rinunciare a Giphy, che è una piattaforma statunitense, soltanto nel territorio della Gran Bretagna. L’operazione riguarderà infatti tutti i mercati raggiunti da questo servizio in modo che la decisione dell’antitrust londinese non rappresenti un precedente utilizzabile in altri Paesi.
Tale decisione sarebbe potuta arrivare molto prima e non dopo una vicenda durata oltre due anni, i legali di Meta avevano però fatto ricorso contro la CMA rivolgendosi al CAT (Competition Appeal Tribunal) che, pur rigettando quasi tutte le istanze della compagnia californiana, aveva comunque richiesto alla CMA di indagare ulteriomente.
Quest’ultima ha infine imposto a Meta la vendita di Giphy, questo perché tale acquisizione avrebbe limitato la possibilità da parte di altre aziende di accedere ai contenuti della piattaforma creando una posizione dominante in favore di Menlo Park. Questa volta i vertici di Meta avrebbero quindi optato per abbandonare la diatriba e sarebbero alla ricerca di un compratore.