Le vulnerabilità Meltdowne Spectre, individuate in buona parte delle CPU prodotte nel corso degli ultimi 20 anni, sono state fonte di polemiche che nelle scorse ore hanno coinvolto in particolare la Intel. Ciò non stupisce in considerazione del fatto che si tratta della società leader mondiale nella produzione di microprocessori.
Ma qual’è il ruolo della AMD, concorrente di sempre della Intel, nella vicenda? Deciso a mantenere gli utenti quanto più possibile informati, il Senior Vice President e Chief Technology Officer Mark Papermaster ha deciso di pubblicare un comunicato nel quale viene descritto il livello di esposizione delle componenti AMD ai tre potenziali attacchi fino ad ora ipotizzabili sulla base delle falle rilevate.
Attualmente infatti esisterebbero due varianti di Spectre e una sola versione di Meltdown, i processori di Sunnyvale risulterebbero quindi attaccabili tramite le prime due ma non attraverso la terza. Delle due varianti di Spectre ve ne sarebbe poi una la cui minaccia potrebbe essere tenuta sotto controllo tramite un aggiornamento già implementato.
Le patch più difficili da sviluppare dovrebbero essere state quelle destinate ai chipset delle linee Opteron, Athlon e Turion X2 Ultra, tutte componenti abbastanza datate, ma la loro distribuzione (bloccata all’inizio della settimana corrente) potrebbe presto ricominciare anche grazie alla collaborazione con i tecnici di Microsoft.
Per quanto riguarda invece la variante di Spectre non ancora corretta, a parere di Papermaster quest’ultima non potrebbe essere sfruttata facilmente per un’azione malevola. Anche in questo caso la risoluzione al problema dovrebbe essere trovata tramite interventi che coinvolgeranno contemporaneamente microcode e sistema operativo ospitante.