Eric Schmidt, ex CEO di Google, ha recentemente espresso delle serie preoccupazioni riguardo ai rapidi progressi dell’intelligenza artificiale, o se preferite AI, sostenendo che gli esseri umani potrebbero presto non essere più in grado di controllare dei sistemi capaci di auto-migliorarsi costantemente e di prendere delle decisioni autonome.
Eric Schmidt: dobbiamo poter staccare la spina alle AI
Nel suo intervento Schmidt ha sottolineato che, sebbene queste innovazioni possano portare dei benefici importanti alla nostra vita e al benessere del pianeta, è essenziale considerare attentamente le loro implicazioni etiche e sociali per prevenire potenziali abusi e garantire un livello di sicurezza più elevato.
Ha previsto inoltre che entro il 2026 alcuni sistemi AI potrebbero raggiungere un livello di intelligenza equivalente a quello di uno studente di dottorato. Gli Stati Uniti dovrebbero quindi mantenere la leadership nello sviluppo dell’AI, monitorando attentamente tutti i sistemi utilizzati anche attraverso dei controlli paralleli.
Inoltre, vi dovrebbe essere sempre la possibilità di “staccare la spina alle AI” nel caso in cui dovessero iniziare a manifestare dei comportamenti anomali.
I rischi di una AI autocosciente
Tali preoccupazioni sono state condivise anche dell’esperto di AI Rishabh Misra. Egli ha suggerito infatti che robot super-intelligenti potrebbero sconvolgere la società entro un decennio attraverso utilizzi malevoli e la diffusione della disinformazione. Ha poi confermato la possibilità che i bot AI potrebbero agire contro gli interessi umani se divenissero autocoscienti o se configurati in modo errato.
A questo proposito Schmidt ha suggerito che, in futuro, i sistemi AI estremamente potenti dovrebbero essere custoditi in basi militari e protetti da misure di sicurezza rigorose. Le considerazioni geopolitiche e di sicurezza legate a questo tipo di tecnologie non dovrebbero essere mai sottovalutate.