Secondo quanto descritto nel report intitolato "Building the Hospital of 2030" di Aruba, gli oggetti connessi saranno sempre più presenti nella sanità. I dati resi noti sembrerebbero confermare anche per questo settore le previsioni che vedono diversi comparti affidarsi sempre di più al machine learning e alle intelligenze artificiali.
IoT (Internet of Things), Cloud, automatizzazione dei processi diagnostici, robotizzazione delle sommistrazioni terapeutiche e Big Data trasformeranno radicalmente gli ambienti ospedalieri, l’esperienza dei pazienti e lo stesso lavoro dei medici il cui numero, prevedibilmente, potrebbe diminuire in quantità notevole nel prossimo futuro.
Un ruolo fondamentale dovrebbero averlo i dispositivi indossabili che divenendo via via più precisi semplificheranno le autodisgnosi, ciò potrebbe diminuire la necessità di recarsi presso gli ospedali o gli ambulatori per ottenere i medesimi risultati. Chiaramente quanto detto non potrà avvenire senza delle garanzie ben definite riguardanti il rispetto dei dati sanitari.
Sarà probabilmente fondamentale anche un impiego massiccio dei sensori, questi ultimi potranno raccogliere velocemente informazioni riguardanti temperatura, frequenza cardiaca e respiratoria, tutte informazioni fondamentali al momento del check-in grazie alle quali si potrà determinare in modalità automatica la destinazione dei pazienti in ingresso.
Cambieranno gli ospedali e cambierà anche la vita dei medici che dovranno spendere sempre meno tempo per le incombenze amministrative, in questo modo potranno concentrarsi maggiormente sulla cura del malato e la lettura dei dati messi a disposizione dai dispositivi connessi che forniranno loro diagnosi e informazioni.