Qualche tempo fa un gruppo di bloggers aveva mosso una class action contro il l’aggregatore di news The Huffington Post, causa della diatriba sarebbe stato il fatto che la testata non avrebbe retribuito i denunciati per il loro lavoro; giunta a sentenza, la causa si sarebbe conclusa a loro sfavore.
Secondo il giudice infatti, i bloggers avrebbero firmato con il loro committente un contratto nel quale sarebbe stato precisato sin da subito che la collaborazione non prevedeva alcun compenso; l’accusa di trattamento scorretto nel rapporto di lavoro non avrebbe avuto quindi fondamento.
Per quanto la politica di collaborazione perseguita dal gruppo capitanato da Arianna Huffington si presti per molti versi a critiche, è infatti da sottolineare come la piattaforma non offra compensi in denaro per chi lavora per essa, ma delle semplici occasioni di visibilità.
The Huffington Post è recentemente passata nelle mani della AOL per una transazione pari a 315 milioni di dollari, si tratta a ben vedere di un vero e proprio fiume di denaro; neanche una goccia proveniente da esso finirà però nelle tasche dei bloggers.