Kaspersky, società moscovita nota per le sue soluzioni antivirus, avrebbe deciso di non commercializzare il suo Secure Connection VPN all’interno del territorio russo. Tale iniziativa arriva per molti versi inattesa e forse testimonia la possibilità che attualmente le relazioni tra il gruppo di Evgenij Kasperskij e il governo locale non siano esattamente distese.
Da quando è iniziato il conflitto in Ucraina, i responsabili Kaspersky hanno spesso dovuto difendersi contro l’accusa di cooperazione con le autorità russe in attività di cyberspionaggio, tanto che in mercati come quello della Penisola ne sarebbe stato persino sconsigliato l’utilizzo, soprattutto per proteggere infrastrutture critiche e istituzionali.
Fino ad ora però tali sospetti non sarebbero stati supportati da alcuna prova, a ciò si aggiunga che molto probabilmente la decisione di bloccare le vendite del suo servizio di connessione sicura tramite network virtuale privata dipende proprio dal fatto che l’azienda non desidera inviare i dati dei propri utenti al governo della madrepatria.
Secure Connection VPN potrà essere acquistata in Russia soltanto fino al 31 dicembre dell’anno corrente, della piattaforma esiste anche una versione gratuita che diventerà inutilizzabile a partire dal 15 novembre. Tutte le licenze del prodotto acquistate fino ad ora o entro la data precedentemente indicata continueranno a funzionare fino a scadenza.
In Russia i VPN vengono utilizzati diffusamente per bypassare la censura di Stato su alcune piattaforma in contrasto con il governo, per questo motivo il Roskomnadzor (l’Agenzia russa delle comunicazioni) ha istituito un registro (FGIS, Russian State Information System) nel quala vengono riportati i dati di chi utilizza questo tipo di servizi.