Secondo una recente rilevazione svolta dai ricercatori di Surfshark in Italia il prezzo pagato dagli utenti per accedere ad Internet sarebbe sostanzialmente equo se rapportato al servizio reso. Nello specifico la Penisola si piazzerebbe al decimo posto nella speciale classifica dei mercati dove l’IVI (Indice di Valore di Internet) è migliore.
La ricerca ha coinvolto 117 Paesi tenendo conto di quattro diversi indicatori: velocità media di download tramite connessione mobile, velocità media di download tramite connessione fissa in broadband, ore di lavoro necessarie per poter pagare una connessione mobile e ore di lavoro richieste per un l’abbonamento ad una connessione fissa in banda larga.
I risultati dello studio evidenziano l’esistenza di grandi disparità, in Oceania e in Europa abbiamo ad esempio una situazione in cui quasi tutti possono permettersi una connessione ad Internet senza un impatto pesante sul proprio reddito. In Africa e in Sud America ben il 61% della popolazione pagherebbe invece un prezzo troppo elevato rispetto alla media.
Il nostro Paese registrerebbe un Valore di Internet superiore del 169% rispetto alla media mondiale, per questo motivo l’Italia si piazzerebbe al primo posto nell’area dell’Europa Mediterranea e al sesto in Europa. Faremmo meglio ad esempio di realtà culturalmente ed economicamente abbastanza vicine a noi come quelle di Spagna e Portogallo.
Volendo tenere conto del solo dato europeo il primo posto spetterebbe alla Danimarca, quest’ultima però sarebbe soltanto terza a livello globale dopo Israele e Singapore. Il dato peggiore al mondo risulterebbe essere invece quello dello Yemen dove in pratica quasi tutta la posizione residente pagherebbe troppo per la qualità delle connessioni disponibili.