Il colosso dei semiconduttori Intel avrebbe intenzione di aprire un nuovo stabilimento in Europa con il doppio scopo di venire incontro alla crescente domanda di chip e di venire incontro alle istanze dell’Unione che vorrebbe veder crescere la produzione interna di questi componenti. Ma in quale Paese verrà edificata questa struttura?
Attualmente i candidati più accreditati sembrerebbero essere l’Italia, la Germania, la Francia e la Spagna, ma a parere degli analisti i giochi per gli ultimi due sembrerebbero essere già finiti. Italiani e Tedeschi potrebbero quindi sfidarsi in una partita a due il cui premio finale dovrebbe essere un investimento pari a ben 90 miliardi di euro.
Italia e Germania potrebbero spartirsi la somma investita da Intel
Stando sempre alle varie ipotesi formulate nel corso delle ultime ore, Intel potrebbe scegliere di operare in entrambe le nazioni, affidando a ciascuna di esse le fasi dei processi produttivi in cui sarebbero più efficienti grazie alle competenze disponibili sul territorio. Nel caso della Penisola le regioni destinate ad ospitare gli impianti potrebbero essere Veneto, Piemonte, Puglia o Sicilia.
Tutte e quattro avrebbero già manifestato il proprio interesse riguardo al progetto ad Invitalia, l’Agenzia nazionale che si occupa di attrarre gli investimenti e lo sviluppo d’impresa nello Stivale, ma il Piemonte sembrerebbe essere favorito nella corsa per via di un tessuto industriale già maturo e strutturato dove l’automotive vede i chipmaker operare come protagonisti.
Le anticipazioni oggi disponibili parlano di uno stabilimento che occuperà 4 milioni di mq da utilizzare in produzione a cui si dovrebbero aggiungere altri 350 mila mq per le fasi accessorie come per esempio il testing e il packaging, attualmente tra le località del Piemonte in lizza per la localizzazione vi sarebbero San Giorgio Canavese, Settimo Torinese, Scarmagno e Vercelli.