LHR (Lite Hash Rate) è il nome di una tecnologia introdotta dalla NVIDIA in alcune schede grafiche con l’intento di limitarne l’uso per l’attività di mining, con questo termine infatti si intende l’estrazione (o se vogliamo "conio") di nuove criptovalute tramite processi di elaborazione finalizzati alla registrazione di ulteriori blocchi sulla blockchain.
Nello specifico dell’LHR, la prestazioni in fase di mining vengono limitate di circa il 50%, in considerazione del fatto che la procedura per estrarre criptovalute (in questo caso si parla soprattutto della blockchian di Ethereum) diventa sempre più complessa, gli utenti sarebbero stati disincentivati ad utilizzare le GPU del produttore di Santa Clara per questo scopo.
Da questo punto di vista NVIDIA ha sempre voluto essere chiara, sottolineando che le sue schede grafiche vengono prodotte per i gamers e non per i miners, una posizione che però non sarebbe stata condivisa da molti ultizzatori i quali sarebbero riusciti a compensare il maggiore assorbimento energetico dovuto a LHR tramite lo sblocco dei driver.
La stessa NVIDIA aveva pubblicato la procedura di sblocco dei driver
Tale fenomeno sarebbe stato motivato anche da alcuni errori della stessa casa madre, con la pubblicazione della procedura di sblocco a cui si era cercato di porre rimedio tramite un upgrade. Nonostante l’aggiornamento, alcuni ricercatori avrebbero continuato a sperimentare delle soluzioni volte ad aggirare l’LHR e recentemente sarebbe stata proposta una nuova soluzione.
Quest’ultima, che dovrebbe sbloccare completamente l’algoritmo che regola il bilanciamento tra assorbimento di energia e diminuzione dell’hash rate, sarebbe stata concepita per i sistemi Windows dagli sviluppatori di NiceHash e dovrebbe consentire il mining tramite le schede grafiche della serie RTX 30 che (ad esclusione della RTX 3090) limitano tale operazione.