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GPT-5 ha bisogno di dati ma OpenAI non li trova

OpenAI starebbe incontrando degli ostacoli nello sviluppo del suo nuovo modello di intelligenza artificiale, GPT-5, noto con il nome in codice “Orion“. Nonostante più di 18 mesi di lavoro e investimenti considerevoli, il progetto sarebbe in netto ritardo e avrebbe accumulato costi elevati. Il tutto senza risultati eclatanti dal punto di vista dell’efficacia.

GPT-5: i dati non bastano

Il problema principale riguarda la carenza di dati su Internet per addestrare Orion. Per superare questa limitazione OpenAI ha assunto Software Engineer e matematici con il compito di creare nuovo codice e problemi da risolvere in modo da fornire dati freschi per il training. Questo approccio sarebbe però lento e laborioso e l’utilizzo di dati generati dall’AI stessa avrebbe portato a malfunzionamenti e risposte spesso prive di senso.

I costi associati all’addestramento di GPT-5 sarebbero poi enormi. Si stima che un periodo di addestramento di sei mesi possa costare circa 500 milioni di dollari, una cifra molto superiore ai circa 100 milioni di dollari spesi per l’addestramento di GPT-4. Nonostante Orion mostri prestazioni migliori rispetto agli attuali prodotti di OpenAI, non avrebbe raggiunto un livello tale da giustificare le spese.

Le aspettative per GPT-5 erano elevate, con l’obiettivo di raggiungere capacità tali da consentire nuove scoperte scientifiche e gestire compiti umani di routine come prenotare appuntamenti o voli. Ma le difficoltà incontrate durante l’addestramento avrebbero generato dei dubbi sulla reale fattibilità di tali traguardi.

I problemi interni di OpenAI

OpenAI sta affrontando turbolenze interne e tentativi da parte di concorrenti di sottrarre i suoi migliori ricercatori con compensi elevati. Nel corso dell’ultimo anno, più di due dozzine di dirigenti chiave hanno lasciato l’azienda, tra cui il co-fondatore e Chief Scientist Ilya Sutskever, la Chief Technology Officer Mira Murati e il ricercatore Alec Radford.

La valutazione di 157 miliardi di dollari attribuita a OpenAI dagli investitori nell’ottobre 2024 dipendeva in gran parte dal successo di GPT-5. La combinazione di difficoltà tecniche, costi e instabilità aziendale rende però più incerto futuro del progetto e mina la capacità di OpenAI di mantenere la sua posizione di leadership nel campo dell’AI.

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Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

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