Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti avrebbe accusato ufficialmente Google di abuso di posizione dominante. A questa iniziativa, che sarebbe la diretta conseguenza di un rapporto del Congresso in cui a Mountain View verrebbe attribuito di fatto un ruolo di monopolio, si sarebbero uniti 11 stati USA concordi rispetto all’ipotesi di un futuro scorporo.
Non si tratterebbe dell’ennesima diatriba destinata a risolversi per via "diplomatica" e con un compromesso tra Washington e il gruppo capitanato da Sundar Pichai, gli analisti americani parlerebbero infatti di quella che potrebbe essere la più importante causa legale mai intentata contro una compagnia a stelle e strisce negli ultimi 30 anni.
Google è il motore di ricerca predefinito in tutti gli IPhone e negli smartphone Android
Le istituzioni statunitensi avrebbero puntato il dito contro Google accusandola di dar vita a partnership commerciali intorno al mercato della ricerca appositamente concepite per escludere eventuali competitor, tra le "alleanze" strette dal gruppo per mantenere la sua posizione dominante vi sarebbe anche quella attivata con Apple per rendere Google il motore di ricerca predefinito negli iPhone.
La Casa di Cupertino riceverebbe compensi molto elevati per continuare a proporre Google come soluzione di default agli utenti dei propri dispositivi, nello stesso modo diversi produttori di smartphone basati sul sistema operativo Android (anch’esso implementato da Mountain View) offrirebbero il motore di ricerca come applicazione pre-installata che non può essere rimossa.
Per quanto Big G possa attendersi una sanzione anche particolarmente salata in caso di sconfitta, difficilmente mancherà di difendere le proprie ragioni, anche grazie ad una disponibilità di cassa che oggi supererebbe i 120 miliardi di dollari. Ad oggi Google controllerebbe da sola circa l’80% del mercato delle query di ricerca formulate negli USA.