Mountain View ha reso noto che l’utilizzo dei DoubleClick ID non sarà più consentito a chi impiega il suo servizio per il trasferimento dei dati. L’azienda californiano ha precisato che tale strumento continuerà a funzionare regolarmente, ma i dati gestiti attraverso di esso non saranno in alcun modo esportabili all’esterno dei sistemi di Big G.
Tale decisione non arriva casualmente, è di fatto uno degli effetti del GDPR (General Data Protection Regulation), nuovo regolamento sulla protezione delle persone fisiche relativamente al trattamento e alla libera circolazione dei dati personali, che dovrà essere applicato a partire dal 25 maggio 2018 in tutti i Paesi dell’Unione Europea.
Quali potrebbero essere gli effetti del nuovo corso di Big G per le aziende che sfruttano DoubleClick con lo scopo di acquistare advertising? Gli identificativi univoci forniti dal servizio rappresentano infatti uno strumento utile con cui misurare la resa delle campagne multicanale, sia all’interno che all’esterno del network di Google.
Per dare un esempio, il DoubleClick ID è il sistema che consente di capire se un utente che ha visualizzato un prodotto tramite il proprio smartphone lo ha poi comprato via Desktop. Ciò è possibile proprio grazie all’esportazione delle informazioni associate all’identificatore, ma tale operazione non sarà più permessa.
Big G ha assicurato che presto verranno messi a disposizione degli inserzionisti alcuni strumenti alternativi, alcuni di questi dovrebbero essere sviluppati in seguito all’implementazione della piattaforma Ads Data Hub, sistema che consente a chi gestisce campagne pubblicitarie su YouTube di monitorare le impressione prodotte da diversi device.