Cosa fare se un proprio dato personale finisce in Rete senza alcuna autorizzazione e diventa raggiungibile tramite una ricerca su Google? Si tratta di una situazione molto più frequente di quanto non si potrebbe pensare perché gli errori umani e le azioni malevole sono sempre dietro l’angolo, fortunatamente però esiste una procedura chiamata deindicizzazione.
Per quanto riguarda il motore di ricerca tale operazione era possibile fino ad ora per determinate tipologie di dati come per esempio le cartelle sanitarie e i numeri di carta di credito, ora la possibilità di deindicizzare informazioni e documenti personali è stata estesa ulteriormente per offrire maggiori garanzie dal punto di vista della tutela della privacy.
Chi lo desidera può richiedere per esempio che vengano rimossi dall’indice recapiti telefonici, indirizzi di abitazioni personali o credenziali di accesso ad aree riservate. E’ comunque bene precisare che se tali informazioni sono state pubblicate su una piattaforma istituzionale, quindi plausibilmente in modo legittimo, la richiesta potrebbe non essere accolta.
Nello specifico Google cercherà di accogliere tutte le richieste di deindicizzazione mirate alla rimozione di immagini personali intime o esplicite, contenuti pornografici falsi, informazioni che consentono l’identificazione personale, immagini di minorenni e contenuti per adulti non pertinenti mostrati in corrispondenza del nome di una persona.
Alcuni contenuti possono essere soggetti a rimozione anche per motivi legali specifici, come per esempio segnalazioni riguardanti violazioni del copyright ai sensi del DMCA (Digital Millennium Copyright Act). Per ogni tipo di richiesta Mountain View offre una sezione specifica completa di informazioni dettagliate da cui avviare la procedura di cancellazione.