L’EFF (Electronic Frontier Foundation) e le software house che sviluppano soluzioni Ad-Blocker per i browser Web si sarebbero schierate contro la decisione di Mountain View di non supportare più i plugin basati sulle API (Application Programming Interface) Manifest V2. Da gennaio 2023 Google Chrome supporterà unicamente lo standard Manifest V3.
L’iniziativa degli sviluppatori di Big G è dovuta al fatto che il Manifest V3 garantisce migliori livelli di sicurezza e performance, per quanto riguarda gli Ad-Blocker l’azienda californiana ha sempre assicurato che il passaggio alle API più recenti non avrebbe influito in alcun modo sul loro funzionamento ma questo non è bastato a placare le perplessità di chi opera nel settore.
In effetti a livello tecnico Manifest V3 presuppone una maggiore tutela degli utenti in quanto permette di raccogliere una quantità di dati inferiore. Questa caratteristica ha portato un’azienda come la Eyeo, a cui si deve Adblock Plus, a cooperare con Mountain View mentre altri produttori di Ad-Blocker, come gli sviluppatori di AdGuard hanno deciso di appoggiare la EFF.
A parere di quest’ultima utilizzando Manifest V3 gli Ad-Blocker potrebbero funzionare soltanto con funzionalità limitate mentre non vi sarebbe alcun ostacolo per eventuali estensioni dannose. Questo dovrebbe accadere perché Manifest V3 non utilizza più l’interfaccia API Web Request ma l’API Declarative Net Request che blocca qualsiasi attività volta al tracciamento.
Ora l’EFF non è naturalmente favorevole ad estensioni più invasive ma ritiene che agli sviluppatori dovrebbe essere lasciata la possibilità di utilizzare le API più adatte al proprio progetto. Ciò anche in considerazione che il codice di Chromium, cioè la codebase di Chrome, è alla base di diversi altri browser come Opera, Edge, Brave e Vivaldi che passerebbero per forza di cose a Manifest V3.