L’indicizzazione delle pagine Web in versione mobile da parte di Google avrebbe ormai raggiunto e superato quota 50%. Tale dato rappresentererebbe un’ulteriore conferma di come la fruizione di Internet sia ormai cambiata e di quanto l’accesso alla Rete avvenga sempre più spesso da smartphone e sempre meno diffusamente da Desktop.
Si tratta di un risultato ottenuto in un periodo relativamente breve, è infatti soltanto dal 2016 che Mountain View ha deciso di adottare un approccio mobile-first per l’indicizzazione. Tale strategia venne scelta sulla base della semplice constatazione che la navigazione da dispositivi mobile aveva ormai superato quella tradizionale.
Vale però la pena di ricordare che a differenza di quanto avvenuto con il Web delle origini, in cui le pagine Internet tradizionali sono nate in un contesto sostanzialmente "anarchico", i contenuti per i browser mobile sono stati concepiti quasi nativamente sotto la stretta supervizione di Google e sulla base delle sue indicazioni per i Webmaster.
Da questo punto di vista il panorama offerto dal Web appare abbastanza frammentato. Diversi progetti utilizzano ancora della versioni appositamente concepite per il mobile con cui proporre contenuti che non sempre sono gli stessi visibili tramite le varianti per browser per Desktop. Contestualmente la stessa Big G continua a promuovere le pratiche di sviluppo reactive e cross-device.
Il 2019 potrebbe essere però l’anno della svolta. Chrome è di fatto il browser Web più utilizzato al Mondo e le sue future versioni potrebbero essere sempre meno adatte alle soluzioni non responsive, motivo per il quale la scelta di adottare un approccio basato sulla doppia release (mobile e Desktop) potrebbe farsi via via sempre più rara.