Annunciato da tempo, il sistema per l’ad-blocking automatico di Chrome è stato ora integrato nel browser di Google; questa funzionalità è destinata a bloccare qualsiasi annuncio pubblicitario che non rispetti le specifiche della Coalition for Better Ads finalizzate a tutelare la qualità della user experience della navigazione Web.
Gli esponenti della CBA hanno individuato ben 12 tipologie di annunci che d’ora in poi verranno penalizzate dall’applicazione, 4 fanno riferimento alla UX su Desktop, altre 8 su dispositivi mobili. In tutti i casi si tratta di formati molto utilizzati ed è prevedibile che nei prossimi giorni diversi siti Internet vedranno diminuire la propria monetizzazione.
Per quanto riguarda la navigazione su Desktop verranno bloccate le finestre pop-up, i contenuti video con audio in auto-play, gli annunci persistenti di grandi dimensioni (e che quindi impediscono la fruizione dei contenuti sottostanti) così come quelli che prevedono un conto alla rovescia prima del caricamento del contenuto desiderato.
Anche su mobile verranno bloccate le finestre pop-up, ad esse si aggiungono gli annunci full-screen che costringono gli utilizzatori allo scrolling, le animazioni lampeggianti nonché i già citati video con audio in riproduzione automatica, annunci di grandi dimensioni persistenti e quelli visualizzati prima del caricamento della pagina richiesta.
Il formato pubblicitario utilizzato dai siti Web non sarà però l’unico fattore a determinare l’attivazione dell’ad-block, infatti un altro criterio impiegato dal sistema riguarda il numero degli annunci visualizzati, una quantità eccessiva potrebbe quindi determinare una penalizzazione con danno per la monetizzazione.