Mountain View avrebbe deciso di dichiarare guerra ai "link pirata", cioè ai collegamenti verso contenuti tutelati dal diritto d’autore condivisi illegalmente; sarebbero circa 250 mila al giorni i risultati rimossi dalla SERP per motivazioni correlate al copyright.
Per Google tale iniziativa rientrerebbe anche in una semplice strategia per l’autotutela, non di rado infatti aziende produttrici di contenuti accusano il motore di ricerca di Big G di costituire un tramite tra gli "scrocconi" e le piattaforme Web che agiscono in barba alle royalties.
Tra le aziende che indirizzano il maggior numero di richieste di rimozione a Google vi sarebbe, non proprio a sorpresa, la Casa di Redmond; Microsoft infatti, per questioni legate al proprio core business, è sempre in prima linea nella lotta contro i software piratati.
Al secondo posto dopo il gruppo di Steve Ballmer vi sarebbe un’importante realtà dell’intrattenimento come la Nbc Universal mentre le due posizioni successive sarebbero occupate dalla Riaa (Recording Industry Association of America) e dall’associazione nazionale dei discografici britannici.