Mountain View avrebbe accusato la Casa di Redmond di privilegiare gli utenti di Windows 10 e sfavorire quelli che ancora adottano Windows 7, in pratica Microsoft metterebbe a disposizione per primi gli aggiornamenti di sicurezza dedicati al suo sistema operativo più recente, creando così dei rischi per gli utilizzatori di Seven.
Tali affermazioni proverrebbero da Mateusz Jurczyk, uno dei componenti di Google Project Zero, secondo il quale risolvere i problemi di siurezza di Windows 10 in anticipo rispetto a quelli di Windows 7 fornirebbe agli utenti malintenzionati delle informazioni preziose per scatenare un attacco informatico contro quest’ultimo.
Eventuali attaccanti potrebbero ricorrere a dei confronti tra due prodotti per rilevare le differenze esistenti tra le piattaforme e scovare vulnerabilità ancora esistenti in Seven. Non si dimentichi infatti che, al di là delle feature, Windows 7 e Windows 10 (così come anche Windows 8/8.1) condividono lo stesso codebase.
Nonostante il market share di Windows 10 sia in crescita, ad oggi circa la metà delle postazioni Windows ancora attive sarebbero basate sulla versione 7, a parere del ricercatore di Big G si tratterebbe di un parco macchine troppo ampio perché Satya Nadella e soci ritengano questo sistema indegno di aggiornamenti immediati.
A conferma delle proprie accuse Jurczyk avrebbe citato un episodio preciso, il rilascio del bollettino di sicurezza "CVE-2017-8680", esso infatti faceva riferimento ad una problematica del kernel di Windows che sarebbe stata risolta inizialmente soltanto su Windows 10, lasciando Windows 7 alla mercé di potenziali exploit.