Il servizio per il microblogging Twitter sarebbe stato querelato dalla nota giornalista sportiva Paola Ferrari; molto frequentata dai "vip" del Belpaese, la piattaforma è stata spesso un’arena per duri scontri tra personaggi più o meno conosciuti, ma questa sarebbe la prima volta che si trova al centro di una vicenda legale in Italia.
Oggetto della denuncia sarebbe una querela per il reato di diffamazione, la Ferrari si riterrebbe infatti danneggiata da alcuni micropost pubblicati da iscritti che avrebbero postato commenti piuttosto pesanti riguardo al suo aspetto fisico e la sua persona.
In attesa di conferme e di eventuali sviluppi nelle sedi deputate, secondo le indiscrezioni attualmente circolanti la querelante avrebbe richiesto a sua tutela un risarcimento piuttosto oneroso e, in effetti, nel nostro ordinamento la diffamazione costituisce reato anche se perpetrata tramite la Rete.
Posto che chiunque ha pieno diritto di difendersi contro qualsiasi tentativo di lesione della propria onorabilità, rimane però da capire quali colpe possano avere i gestori di una piattaforma di comunicazione che, per sua natura, è libera dal controllo censorio di qualsivoglia autorità. Non sarebbe meglio prendersela, eventualmente, coi responsabili dei tweet?