Ad oggi i contenuti tutelati da copyright come per esempio i brani musicali, le opere letterarie in formato digitale, i film, le serie televisive e gli eventi sportivi non sono coinvolti nella normativa europea che dal dicembre 2018 proibisce le attività di geoblocking nelle piattaforme di commercio elettronico. Presto però le cose potrebbero cambiare.
Con il divieto di geoblocking i consumatori hanno la possibilità di effettuare acquisti in qualsiasi e-commerce, indipendentemente dal Paese europeo in cui esso opera. Quando ad esempio un utente italiano scopre che un determinato prodotto costa meno se comprato da uno store francese può comprarlo liberamente perché non sono previsti blocchi geografici.
Ora il Parlamente Europeo, su indicazione della Commissione Europea, potrebbe estendere questa opportunità anche a chi desidera acquistare contenuti protetti da diritto d’autore. In questo caso un consumatore italiano, appassionato di Calcio, potrebbe scegliere di abbonarsi allo stesso servizio di streaming in un mercato diverso da quello nazionale.
Il calcio e le piattaforme tremano: l’UE può dire addio al geoblocking per lo streaming. E così gli utenti potrebbero abbonarsi a servizi stranieri per guardare la Serie A https://t.co/f7GBZXThjf
— Calcio e Finanza (@CalcioFinanza) December 2, 2023
Alla base di questa nuova liberalizzazione ci sarebbe in particolare una proposta formulata da Karen Melchior, europarlamentare scandinava, secondo la quale il regolamento in vigore dovrebbe essere aggiornato per permettere ad un cittadino che si trasferisce in un altro paese europeo di visualizzare contenuti protetti da copyright nella proprio lingua.
Chiaramente una modifica di questo genere avrebbe validità per qualsiasi tipo di piattaforma che trasmetta i propri contenuti in streaming. Quindi non solo DAZN per il Calcio ma anche Netflix o i servizi che offrono musica in abbonamento, tutte realtà che per questioni legate alle licenze presentano cataloghi differenti a seconda del Pease in cui li si visualizza.