Il governo italiano ha ottenuto dalla Commissione Europea l’autorizzazione ad estendere l’obbligo di fatturazione elettronica fino al 31 dicembre 2024, con la prospettiva che questa scadenza verrà ulteriormente prorogata a suo tempo. Per quanto riguarda i soggetti obbligati, fino ad ora le uniche partite IVA interessate sono state quelle a regime ordinario ma presto le cose potrebbero cambiare.
Tra i progetti dell’esecutivo presieduto da Mario Draghi vi sarebbe infatti anche un ampliamento della platea con il coinvolgimento delle partite IVA a regime forfettario, per il momento queste ultime erano state escluse dall’obbligo ma possono decidere liberamente se continuare ad utilizzare la fatturazione tradizionale o passare al nuovo sistema.
L’esenzione per i forfettari era stata approvata in virtù del fatto che per alcuni anni la categoria era popolata da un numero limitato di operatori economici con un volume d’affari contenuto e un flusso di fatturazione non particolarmente rilevante. Con il tempo però il numero di adesioni a questo regime sarebbe aumentato notevolmente.
Stando alle anticipazioni disponibili, l’obbligo di fatturazione elettronica per i forfettari dovrebbe essere introdotto a partire dal 2023. Ciò potrebbe comportare una spesa aggiuntiva o una maggiore perdita di tempo per le partite IVA fino ad oggi esenti ma vi sarebbe il vantaggio di un arco temporale più limitato per i controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.
L’estensione dell’obbligo non potrebbe comunque avvenire in automatico per decisione del Governo e per un’approvazione definitiva sarebbe necessario ottenere il nullaosta da parte del Consiglio Europeo. Parliamo in ogni caso di un passaggio dovuto ma non di un ostacolo in quanto per ora non esisterebbero delle ragioni plausibili per le quali l’Europa dovrebbe opporsi.