Secondo una rencente inchiesta di CNBC in passato Menlo Park avrebbe richiesto la cessione di dati medici in forma anonima ad alcuni ospedali, l’intenzione di Facebook sarebbe stata quella di incrociare le informazioni dei pazienti con quelle relative ai propri iscritti per poi proporre ad essi eventuali terapie.
Tale progetto sarebbe rimasto sulla carta perché interrotto in seguito allo scoppio dello scandalo Cambridge Analytica, chiamati a rispondere riguardo alla vicenda i portavoce del gruppo di Mark Zuckerberg avrebbero sottolineano che fino ad ora non sarebbe stato raccolto alcun dato, non vi sarebbero quindi preoccupazioni motivate per la privacy.
Ma in che modo Facebook avrebbe potuto trattare queste informazioni? Un esempio potrebbe essere quello di un utente che ha appena subito un’operazione chirurgica e non dispone di molti contatti sul Sito in Blue, in questo modo Facebook avrebbe potuto consigliare all’ospedale l’invio di un infermiere per l’assistenza.
Stando a quanto comunicato da Menlo Park, i dati così raccolti sarebbero dovuti essere gestiti unicamente da personale medico. L’intenzione sarebbe stata quella di lanciare una fase di sperimentazione dedicata alla persone che soffrono di problemi cardiaci, per poi estendere eventualmente il progetto ad altre patologie.
Come evidenziato, Facebook avrebbe richiesto di ricevere i dati medici in forma anonima, le corrispondenze tra pazienti e iscritti sarebbero state possibili grazie ad un sistema crittografico in grado di generare hash univoci per ciascuna persona coinvolta. Le polemiche non sarebbero comunque mancate, soprattutto considerando che la cessione delle informazioni avrebbe dovuto essere effettuata senza il consenso dei titolari.