Il BEUC (Bureau Européen des Unions de Consommateurs), l’organizzazione che in Europa si occupa della tutela dei consumatori, avrebbe presentato una denuncia presso la Commissione Europea accusando alcuni de principali social media (TikTok, Twitter, Instagram e YouTube) di ospitare pubblicità ingannevoli legate al mercato delle criptovalute.
Stando a quanto dichiarato nelle scorse ore dai membri del gruppo che rappresenta 46 associazioni di consumatori in 32 diversi paesi, tali servizi online mostrerebbero annunci pubblicitari nonché promozioni effettuate dai propri influencer che rappresenterebbero un rischio per i risparmiatori così come una pratica commerciale scorretta.
Il BEUC avrebbe inoltre presentato un report a supporto delle proprie accuse nel quale l’advertising legato agli asset di criptovalute, la diffusione di determinati messaggi tramite le piattaforme sociali e la popolarità degli influencer presso i propri follower determinerebbero un " toxic cocktail" con pericoli non ancora del tutto chiari per i consumatori.
A questo proposito gli autori del documento fanno riferimento a fattori come la natura speculativa delle criptovalute, all’alta volatilità di un mercato dove il valore degli asset può variare anche notevolmente in poco tempo e al fatto che si tratta di un settore che molto spesso attrae le attenzioni di truffatori pronti a raggirare i consumatori meno avvertiti.
Nel report si pone l’accento anche sui finfluencer, cioè sugli influencer che si occupano di strumenti finanziari, li pubblicizzano e spesso non operano in modo trasparente. Il BEUC ricorda che non di rado tali pratiche sono vietate dalle policy dei social media ma sono portate avanti da personaggi anche molto noti senza alcun controllo sui contenuti condivisi.