Da quando Elon Musk è diventato proprietario di Twitter per 44 miliardi di dollari, le sue iniziative per il rinnovo del social network hanno attirato l’attenzione di tutti: utenti comuni, analisti di mercato e persino autorità hanno deciso di puntare la loro lente di ingrandimento su un progetto del quale ad oggi è difficile prevedere l’evoluzione.
A questo proposito è possibile citare i migliaia di licenziamenti stabiliti nel giro di poche ore, gli ultimatum imposti ai lavoratori rimasti e la nuova politica del gruppo sugli abbonamenti di Twitter Blue che presto dovrebbero diventare l’unica modalità possibile per accedere al cosiddetto "badge blu" che testimonia la verifica dell’identità di un utente.
Proprio in merito a Twitter Blue si sarebbe espressa Margrethe Vestager, Commissario europeo per la concorrenza e Vice Presidente della Commissione europea, secondo cui Musk avrebbe scelto di adottare una strategia commerciale del tutto sbagliata. Il fatto di pagare per il badge blue non assicrerebbe infatti in alcun modo che la persona "riconosciuta" sia chi dice di essere.
A rigor di logica il ragionamento della Vestager non è del tutto opinabile: se abbonarsi a Twitter Blue costa "soltanto" 7.99 dollari al mese, quasi chiunque potrebbe farsi passare per un personaggio famoso, un politico o un’azienda. In sostanza Musk dovrebbe dire la verità ammettendo che i soldi richiesti servono in realtà per tenere in piedi la baracca.
Per il momento le sottoscrizioni a Twitter Blue sono state sospese e riprenderanno il prossimo 29 novembre con le nuove regole imposte dalla proprietà attuale. A quel punto si potrà capire se le sottoscrizioni serviranno effettivamente per combattere il fenomeno degli account fasulli citato dallo stesso Musk per ritirare, senza successo, la sua offerta per il social network.