Il CEO e cofondatore di Telegram, Pavel Durov, ha recentemente pubblicato alcuni commenti particolarmente critici nei confronti della Casa di Cupertino, azienda che a suo parere renderebbe i propri clienti "schiavi" tramite gli iPhone e che si sarebbe affermata a livello mondiale nonostante la commercializzazione di hardware ormai obsoleto.
Ma perché Durov ha deciso di prendere una posizione così severa nei confronti del gruppo capitanato da Tim Cook? Tutto sarebbe partito da un articolo pubblicato dal quotidiano statunitense The New York Times nel quale verrebbero approfondite delle presunte collaborazioni tra Apple e il notoriamente poco libertario regime di Pechino.
L’opinione di Durov riguardo alla Mela Morsicata sarebbe però già nota, a tal proposito si ricordano le sue considerazioni relative al rilascio dell’iPhone 12 Pro, definito uno smartphone realizzato utilizzando componenti datate, e alle politiche relative alle commissioni sugli acquisti in-App che garantiscono alla casa madre entrate fino al 30% sulle vendite effettuate tramite App Store.
Sempre a parere dell’imprenditore russo l’uso del melafonino rappresenterebbe una sorta di ritorno al Medioevo, chiaramente in senso digitale, a causa del quale i possessori di un iPhone possono salvare i propri dati in remoto esclusivamente tramite iCloud e scaricare soltanto le applicazioni che vengono pubblicate sul marketplace uffciale di iOS.
Relativamente alle attività di Apple in Cina, Durov avrebbe affermato chiaramente che la compagnia californiana starebbe anteponendo la ricerca del profitto alla tutela delle privacy, questo perché difficilmente le autorità del Paese asiatico accetterebbero la distribuzione di nuovi dispositivi senza poterne controllare l’uso che ne fanno i cittadini.