Secondo i risultati contenuti nell’ultimo rapporto pubblicato da Bankitalia, il processo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione italiana starebbe procedendo con alcune difficoltà, anche a causa del fatto che in molti casi gli amministratori locali non sembrerebbero particolarmente attivi nell’applicare le misure previste per la transizione digitale.
Il ritardo Italiano è dovuto alla mancanza di personale dotato di competenze digitali
Ad oggi circa il 45% delle amministrazioni locali non avrebbero ancora provveduto alla designazione di un responsabile per la digitalizzazione, contestualmente il 77% delle stesse avrebbe registrato delle problematiche di tipo organizzativo. I ritardi riguarderebbero soprattutto le province, o per meglio dire il 64% di esse, più performanti invece i comuni (50%).
Digitalizzare un’amministrazione locale significa per esempio consentire alla cittadinanza di fruire alcuni servizi online, da questo punto di vista è però bene sottolineare che per il momento soltanto il 30% delle PA della Penisola permetterebbe all’utenza di accedere ad essi autenticandosi tramite SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale).
Nel 55% dei casi non sarebbe stato lanciato alcun progetto per correlato ad IO, l’applicazione unica che permette di accedere ai servizi della PA, nello stesso modo le amministrazioni che non permetterebbero ai propri cittadini di pagare tramite la piattaforma PagoPA sarebbero ancora il 12%. In diversi di questi casi i ritardi sarebbero dovuti alla mancanza di personale dotato delle skill essenziali.
Per creare delle competenze è però necessaria la formazione, le iniziative in questo senso riguarderebbero però soltanto 2/3 delle amministrazioni locali italiane e non più di 1/5 della forza lavoro impiegata in ognuna di esse. I corsi avviati riguarderebbero materie come la sicurezza, la gestione della documentazione e l’interazione con i sistemi che gestiscono lo SPID e PagoPA.