Secondo i dati contenuti nell’ultima edizione del report "La dimensione digitale della vita" di Human Highway, nel corso degli ultimi 8 anni il sentimento degli Italiani nei confronti della Rete sarebbe profondamente mutato. I nostri connazionali che guardano con ottimismo alla trasformazione digitale sarebbero ancora la maggioranza, ma aumenterebbe anche il numero di coloro che esprimono delle perplessità.
Nello specifico, dal 2013 ad oggi la percentuale di coloro che considerano Internet un’opportunità sia per il presente che per il futuro avrebbe registrato un incremento di 10 punti, contemporaneamente la quota parte di coloro che non condividono una visione così ottimistica sarebbe aumentata di circa 8 volte. Questi ultimi sottolineerebbero in particolare i pericoli derivanti da un Web non sufficientemente regolato.
A tal proposito basterebbe citare il fatto che circa il 75% degli intervistati avrebbe definito la Rete come un ambiente in cui manipolare le persone (per finalità politiche o di marketing) risulterebbe essere molto più semplice rispetto a quando questo strumento non esisteva. Nel 77% dei casi verrebbe invece citato un effetto negativo sulle capacità di socializzazione dei ragazzi e nel 70% l’impossibilità di distinguere tra informazione e fake news.
Per quanto riguarda la privacy, sembrerebbe sussistere una certa preoccupazione per le attività di profilazione, il 47% del campione avrebbe ammesso che la cessione di parte dei propri dati sensibili porta a dei vantaggi (soprattutto dal punto di vista delle abitudini di consumo), ma si osserverebbero anche maggiori limiti a danno delle libertà personali.
Relativamente alle note positive, gli Italiani considererebbero Internet come un mezzo utile per diffondere più facilmente e più largamente le competenze, a ciò si aggiungerebbe la convinzione comune che la Rete abbia semplificato notevolmente la vita di tutti coloro che la utilizzano durante la propria quotidianità. Emergerebbe però anche una sorta di desiderio di disconnessione dalla rete, almeno temporanea, soprattutto presso gli appartenenti alla fascia d’età compresa tra i 34 e i 54 anni.