Nel corso degli ultimi 6 mesi il furto delle password tramite malware avrebbe registrato un incremento notevole, a rivelarlo sarebbero stati i risultati di uno studio operato dai ricercatori della security house russa Kaspersky. E’ possibile che la maggiore diffusione dello smart working abbia avuto un ruolo importante nella diffusione del fenomeno.
Per avere un’idea di quanto la sottrazione di credenziali sia diventata un pericolo sempre più concreto sia per le aziende che per i privati, basti pensare che a settembre 2021 il numero di utenti coinvolti in un episodio di questo genere sarebbero stati ben 160 mila in più rispetto a quello dello scorso aprile, con una crescita pari a 45 punti percentuali.
Gli strumenti di analisi della Kaspersky avrebbero individuato 25.5 milioni di tentativi di infezione finalizzati al furto di password rilevando un aumento consistente rispetto al 2020 quando il contatore di era fermato a quota 24.8 milioni. Contestualmente nel terzo trimestre dell’anno corrente l’incremento percentuale sarebbe stato di 30 punti.
Gli utenti e le aziende dovrebbero garantire una maggiore attenzione alla tutela dei propri dati
Secondo gli esperti della compagnia moscovita gran parte degli incidenti verificatisi fino ad ora si sarebbero potuti evitare grazie ad un utilizzo più diffuso dell’autenticazione a due fattori, ad una maggiore cautela nel cliccare sui link contenuti nei messaggi di posta elettronica e ad un utilizzo dei software di sicurezza regolarmente aggiornati.
Le regole da seguire per tutelarsi contro il furto di password sono spesso legate al più comune buon senso, non di rado infatti gli utenti tendono a diffondere online delle informazioni personali (ad esempio recapiti telefonici o di residenza) che potrebbero essere utilizzati da malintenzionati per accedere a dati che dovrebbero rimanere riservati.