La Commissione Europea ha formulato una proposta di legge nella quale sono contenute quelle che dovrebbero essere le misure adottate dai provider di servizi online per contrastare il fenomeno della diffusione di contenuti che rappresentano abusi sui minori, a generare polemiche sarebbero state però le modalità con cui esse dovrebbero essere adottate.
L’iniziativa dei commissari prenderebbe il via dall’analisi di alcuni dati che restituirebbero una fotografia abbastanza allarmante della situazione attuale, sontanto nel corso del 2021 le immagini e i video segnalati come raffiguranti abusi sarebbero stati 85 milioni con un incremento di ben 64 punti percentuali rispetto all’anno precedente.
Dato che il sistema basato sulle segnalazioni non sembrerebbe sufficiente a limitare il fenomeno si sarebbe deciso di obbligare i fornitori ad individuare i contenuti illegali, segnalarli, cancellarli, impedire che possano essere pubblicati nuovamente e collaborare nelle indagini con le autorità inquirenti. Ma in che modo si potrebbe garantire un’attività di questo genere?
Sarà necessario sacrificare la privacy degli utenti in nome di una maggior sicurezza
Stando all’obbligo di rilevazione, l’unico modo possibile sembrerebbe essere quello di scansionare tutte le immagini e video che vengono pubblicati e condivisi dagli utenti. I responsabili di applicazioni come WhatsApp e Telegram dovrebbero quindi dotarsi di sistemi in grado di capire anche cosa viene veicolato tramite le conversazioni private.
Se questa proposta dovesse essere convertita in legge la sua applicazione avrà valore per forza di cose anche per tutte le piattaforme che proteggono i contenuti tramite la crittografia end-to-end, appare quindi chiaro che in una situazione di questo genere i provider avranno maggiori possibilità di sapere cosa viene pubblicato dai propri utenti.