Stando a quanto riportato dal New York Times nel corso dei prossimi anni OpenAI potrebbe aumentare notevolmente i prezzi per l’utilizzo di ChatGPT. Tali rincari sarebbe stati già pianificati, o almeno ipotizzati, e dovrebbero iniziare alla fine del 2024 per poi proseguire gradualmente fino al 2028.
ChatGPT: quanto aumenteranno i prezzi?
Sam Altman e soci avrebbero pensato di ritoccare i listini per incrementare i ricavi e diminuire le perdite di esercizio. A tal proposito OpenAI avrebbe già previsto un ammanco di circa 5 miliardi di dollari entro la fine dell’anno corrente. Questo nonostante dal rilascio di GPT-4o in poi le entrate siano notevolmente aumentate. Soltanto in agosto il fatturato della compagnia sarebbe stato infatti di circa 300 milioni di dollari.
OpenAI sta però attraversando un momento delicato che la porterà a diventare una società con scopo di lucro e avrà bisogno di guadagnare di più dai 10 milioni di utenti che già utilizzano ChatGPT tramite una sottoscrizione a pagamento. Questo anche in considerazione del fatto che addestrare il modello sottostante al chatbot, quello più recente è o1, può costare anche centinaia di migliaia di dollari al giorno.
Ma veniamo al succo della questione. A quanto ammonteranno gli aumenti? I piani individuali dovrebbero passare dagli attuali 20 a 22 dollari a fine 2024, poi vi saranno gradualmente altri rincari fino al 2029 quando accedere a ChatGPT potrebbe costare 44 dollari al mese.
Cosa farà la concorrenza?
Quella di aumentare i prezzi potrebbe rivelarsi una scelta rischiosa, questo perché i concorrenti di ChatGPT non mancano. A tal proposito basterebbe pensare a Gemini, già ampiamente integrato in piattaforme di Mountain View come per esempio Gmail, o a Claude di Anthropic che si è dimostrato più volte molto competitivo rispetto alle soluzioni più blasonate.
Il rischio è quello di assistere a dei rincari generalizzati che coinvolgendo l’intero settore finiscano per colpire pesantemente le tasche degli utenti.