"L’avventura di Blockbuster Italia finisce qui. E’ stato per noi un piacere divertirvi o semplicemente tenervi compagnia in questi 18 anni", con questo breve comunicato si chiude un’epoca, quella segnata da un gruppo che dopo aver cambiato la storia della distribuzione video e vieoludica non ha retto alla sua evoluzione.
Per lungo tempo leader nel settore dell’acquisto e del noleggio di prodotti home video e videogiochi, il nome della società era divenuto sinonimo di "film di cassetta"; ora sono le parole "Blockbuster Italia S.p.A. in liquidazione e Concordato Preventivo" a segnarne il destino.
Blockbuster, inteso come multinazionale, versa in uno stato di crisi già dal decennio scorso, se da una parte nel Vecchio Continente è stata in particolare la pirateria a minarne le sorti economiche, negli USA le cause di questo tracollo andrebbero invece addebitate all’affermazione di servizi on line come Netflix.
Il gruppo ha dichiarato bancarotta già nel 2010 dopo la chiusura di alcune filiali come quelle spagnole e portoghesi, una successiva fase di ristrutturazione non ha registrato il successo sperato; nel 2011 è stata eliminata anche la filiale canadese nel quadro di una politica di dismissioni che ora ha coinvolto anche la Penisola.