Bill Gates, fondatore di Microsoft nonché uomo più ricco del Mondo Jeff Bezos permettendo, ha deciso di intervenire su uno degli argomenti più spinosi attualmente in discussione (non solo) negli Stati Uniti. In che modo le istituzioni, e in particolare le autorità antitrust, devono confrontarsi con Big Company come Apple, Amazon, Facebook, Google e la stessa Casa di Redmond.
A suo parere l’odierno approccio nei confronti di questo tipo di aziende sarebbe viziato da un presupposto di base palesemente errato: tali compagnie verrebbero inserite nella medesima categoria soltanto per il fatto di essere dei veri colossi, vi sarebbero invece delle profonde differenze che i regolatori non starebbero prendendo in considerazione.
Microsoft, Amazon e Facebook si occupano di realtà diverse con problematiche specifiche.
A tal proposito Gates avrebbe fatto riferimento a problematiche specifiche, come per esempio il fatto che una società come Microsoft non deve gestire un social network che pone interrogativi su argomenti come il cyberbullismo, il rispetto della privacy o la distorsione delle informazioni che influenzano le preferenze elettorali dei cittadini.
Il riferimento a Menlo Park apparirebbe chiaro, nello stesso modo l’ormai pensionato CEO di Redmond sembrerebbe voler chiamare in causa YouTube parlando di piattaforme che propongono advertising ai bambini o ad Amazon nel citare la possibilità che dei servizi condividano informazioni riguardanti gli utenti che hanno effettuato acquisti sugli e-commerce.
Gates avrebbe però ammesso di essere ottimista in proposito, oggi infatti i dirigenti delle Big Company si starebbero dimostrando molto più attenti nel tessere relazioni con Washington, un’attività a cui il creatore di Windows non avrebbe dedicato abbastanza tempo finendo per scontrarsi anche aspramente con le Authority sia negli USA che in Europa.