Barclays, uno degli istituti finanziari più importanti del Mondo, avrebbe deciso di non consentire la conversione di denaro reale in cryto valuta ai propri clienti. Verrebbe così abortito un progetto che il gruppo londinese aveva annunciato qualche mese fa e che ora, diversamente dalle attese, non diventerà mai disponibile nonostante quella che sarebbe potuta essere la sua portata rivoluzionaria.
Attualmente esistono già diverse piattaforme per il trading basato sulle crypto valute, ma nessuno di essi viene effettuato "in house" da una banca tradizionale. Nelle intenzioni iniziali, le prime notizie risalivano ad aprile 2018, Barclays avrebbe dovuto essere la prima in assoluto ad offrire questo tipo di servizio. Ma allora quali potrebbero essere state le motivazioni dell’improvviso dietrofront?
Per rispondere a questa domanda è possibile fare riferimento a quanto riportato nelle scorse ore dal Financial News London, testata secondo la quale il CEO Jes Staley avrebbe chiarito che Barclays non desidera essere coinvolta nei possibili utilizzi impropri delle monete virtuali. Questo pur tenendo conto della grande portata innovatrice di cui le crypto valute si rendono protagoniste.
Tale dichiarazione sarebbe stata effettuata nel corso di un’assemblea generale, quindi un ulteriore ripensamento risulterebbe essere ormai abbastanza improbabile. La procedura richiesta per l’abilitazione di questo nuovo strumento sarebbe stata interrotta proprio mentre erano in via di completamento le fasi necessarie per la certificazione del trading crittografico.
La possibilità di effettuare il trading delle crypto valute potrebbe essere però attivata da un’altra protagonista del settore bancario, la newyorkese Goldman Sachs. A parere dell’amministratore delegato Lloyd Blankfein, il futuro passaggio da monete reali a virtuali potrebbe avere lo stesso effetto della transizione dall’oro alle banconote.