Secondo il parere di Julian Assange, fondatore del portale di controinformazione WikiLeaks sulla cui testa pende oggi un mandato di cattura internazionale, attualmente il vero pericolo di totalitarismo proverrebbe da i grandi colossi della Rete, come per esempio Mountain View.
Intervistato Wired, Assange avrebbe definito Google come un’attività che fa soldi grazie alle informazioni riguardanti la vita privata delle persone; ciò renderebbe l’azienda peggiore dell’NSA (National Security Agency) e delle sue attività di monitoraggio a danno dei cittadini.
In pratica, per l’attivista australiano Big G non avrebbe neanche l’attenuante di spiare gli utenti con lo scopo di combattere il terrorismo, come nel caso degli 007 americani, la compagnia sarebbe invece interessata a raccogliere dati per incassare miliardi di profitti con l’advertising.
Sostanzialmente per Google, e sempre secondo l’opinione di Assange, i veri "prodotti" da vendere sarebbero proprio gli internauti; motivo per il quale la privacy sarebbe divenuta il nuovo prezzo da pagare per accedere ai servizi dei giganti della Rete.