Secondo quanto riportato di recente dal Financial Times la Commissione Europea potrebbe introdurre in futuro una nuova tassa da applicare a tutti aggregatori di notizie come per esempio Google News; tale sospetto emergerebbe dalle nuove regole sul copyright attualmente in discussione presso Bruxelles.
Non è la prima volta che tra gli stati membri si parla di tassare questo tipo di piattaforme, ma oggi il pericolo potrebbe rivelarsi più concreto che in passato; l’idea dovrebbe essere quella di convertire gli introiti provenienti dall’imposizione fiscale in contributi per il sostegno dell’editoria nel Vecchio Continente.
Ma come giustificare un’iniziativa del genere? Il principio di riferimento dovrebbe essere quello dei cosiddetti neighbouring rights, o diritti connessi, in sostanza gli aggregatori non avrebbero nulla da recriminare in quanto parteciperebbero direttamente allo sviluppo del settore dal quale traggono contenuti e profitto.
E’ ipotizzabile che Mountain View e le altre aziende impegnate nella diffusione delle news su Internet reagiscano a questi argomenti sottilineando il fatto che la loro attività rappresenta una forma di promozione gratuita per i produttori di contenuti, motivo per il quale questi ultimi trarrebbero già un vantaggio dalla presenza degli aggregatori.
Dati i precedenti, difficilmente si giungerà presto ad una legislazione organica sugli aggregatori online a livello europeo, è invece molto più probabile che anche il nuovo regolamento sui diritti d’autore rappresenti soltanto un indirizzo a cui i vari stati coinvolti potranno adeguarsi attraverso le diverse legislazioni nazionali.