Storica decisione di Apple, almeno dal punto di vista commerciale. La compagnia capitanata da Tim Cook avrebbe infatti programmato di creare due App Store: uno per il mercato del Vecchio Continente, adeguato alle normative recentemente introdotte dall’Unione Europea, e un altro per il resto del mondo, sostanzialmente identico a quello attuale.
Le ragioni di questa novità devono essere ricercate nell’esigenza di conformarsi a quanto previsto dal DMA (Digital Markets Act), risalente al marzo dello scorso anno, che sostanzialmente obbliga le piattaforme per la distribuzione di applicazioni a consentire il cosiddetto sideloading. Pratica più volte osteggiata dalla Casa di Cupertino.
Il sideloading permette di scaricare un’applicazione o un gioco da un marketplace diverso da quello ufficiale associato al sistema operativo del proprio device mobile. Se per esempio una software house consente il download di un gioco anche dal proprio sito Web, l’utente deve essere in grado di sfruttare questa modalità, senza restrizioni da parte di App Store, Google Play e simili.
A confermare la notizia è stato Mark Gurman, giornalista di Bloomberg molto ben informato sulle vicende della Mela Morsicata. Secondo quest’ultimo lo "sdoppiamento" del servizio dovrebbe essere completato entro qualche settimana e gli utenti europei potrebbero essere presto autorizzati all’utilizzo di store di teze parti dal loro dispositivo iOS.
Apple is working on enabling support for sideloading in the EU in the coming weeks: Mark Gurman https://t.co/3RnFJ6NWgR
— Gadgets 360 (@Gadgets360) January 16, 2024
Apple rientra tra le aziende interessate dal DMA, cioè quelle che possono vantare una capitalizzazione di almeno 75 miliardi di euro (o un fatturato annuo di almeno 7.5 miliardi negli ultimi 3 anni), 45 milioni di utenti attivi al mese, 10 mila utenti business attivi all’anno nell’ultimo triennio e operatività in almeno 3 stati membri dell’Unione.
