L’Unione Europea ha deciso di intervenire in prima persona per introdurre delle regole che permettano di rendere il mercato dell’advertising politico ed elettorale maggiormente trasparente, tale iniziativa riguarda in particolare le piattaforma online (come per esempio i social network) dove ormai si concentra gran parte degli investimenti in questo settore.
Ai cittadini europei dovranno essere forniti dettagli grazie ai quali capire perché si sta visualizzando un annuncio pubblicitario, quanto è costata la sua realizzazione nonché chi ha pagato per la sua pubblicazione e diffusione. Vi è poi la necessità di conoscere le tecniche utilizzate per il targeting con l’intenzione di vietare quelle basate su impiego e deduzione di dati sensibili.
A livello pratico l’obbiettivo dovrebbe essere quello di obbligare gli inserzionisti a qualificare come tale qualsiasi pubblicità rientri nell’ambito dell’advertising politico, a richiedere il consenso degli utenti per qualsiasi attività finalizzata al targeting e a specificare quali criteri sono stati utilizzati per proporre un determinato annuncio ad un insieme specifico di utenti.
Tra le aziende che hanno deciso di appoggiare le decisioni dell’Unione Europea vi sarebbe anche Google, secondo quest’ultima infatti le elezioni politiche dovrebbero essere un’occasione per favorire la diffusione di informazioni di qualità e non un momento in cui si fa leva sulle fake news per influenzare l’opinione pubblica a caccia di consenso e voti.
A tal proposito i portavoce di Big G avrebbero voluto ricordare che già da tempo la compagnia ha introdotto delle proprie regole per gli annunci elettorali, come per esempio quella che obbliga a rendere pubblici i nomi dei finanziatori di una campagna e il controllo sulla localizzazione degli inserzionisti per impedire iniziative mirate a influenzare le dinamiche di Paesi esteri.