Sono scattate le manette per un giovanissimo cracker austriaco di appena 15 anni che, secondo quanto dichiarato dagli inquirenti, avrebbe crackato ben 259 siti Internet nel giro di appena un trimestre; l’accusato avrebbe già ammesso le proprie responsabilità.
Il ragazzo avrebbe agito spinto unicamente dalla noia e, naturalmente, anche da una certa abilità nell’uso degli strumenti telematici, le sue "gesta" sarebbero state rivendicate puntualmente attraverso il servizio per il microblogging Twitter tramite l’account "ACK! 3STX".
Tra le "vittime" del cracker quindicenne vi sarebbero state piattaforme di vario tipo, come per esempio portali dedicati all’intrattenimento e alla gestione di eventi sportivi; in 90 giorni la sua identità sarebbe stata protetta da un’applicazione per l’anonimizzazione poi bypassata dalle forze dell’ordine.
A dimostrazione che per le autorità austriache il cracking è considerato un reato grave, al giovane sarebbero state contestate accuse pesanti come per esempio quella di appropriazione indebita, sottrazione illegale di dati sensibili e pubblicazione non autorizzata degli stessi.