back to top

Sesso a pagamento in videoconferenza? Per la cassazione è prostituzione

La Corte di Cassazione, con sentenze depositate in data di ieri (25464/04 e 25465/04 del 08/06/2004) ha ritenuto che il sesso in videoconferenza ha valore di prostituzione e rende configurabile i reati di sfruttamento e favoreggiamento a carico di coloro che reclutino gli intrattenitori ed esecutori, consentano lo svolgimento, creino i collegamenti internet ovvero ne traggano profitto.
Gestire un sito web che consenta di fare sesso virtuale in videoconferenza, quindi, non esclude l’imputazione di sfruttamento della prostituzione, che sussiste per il solo fatto che il cliente interagisca e chieda atti sessuali, a fronte di corrispettivo, anche se senza un contatto fisico.

Iscriviti a Google News Per restare sempre aggiornato seguici su Google News! Seguici
Pubblicitร 
Claudio Garau
Claudio Garau
Web developer, programmatore, Database Administrator, Linux Admin, docente e copywriter specializzato in contenuti sulle tecnologie orientate a Web, mobile, Cybersecurity e Digital Marketing per sviluppatori, PA e imprese.

Leggi anche...

Samsung lancia One UI 8.5 in beta

Samsung ha lanciato il programma beta di One UI...

Meta AI mostra le news in tempo reale

Menlo Park amplia ulteriormente le funzionalitร  di Meta AI...

L’iPhone 18 Pro avrร  Face ID sotto lo schermo

Le prime indiscrezioni sull'iPhone 18 Pro iniziano a delineare...

Google: su Gemini non ci sarร  mai la pubblicitร 

Google ha deciso di smentire le voci secondo cui...

Paramount sfida Netflix e offre 108,4 miliardi per Warner Bros

Paramount ha lanciato un'offerta ostile da 108,4 miliardi di...

Facebook e Instagram: recuperare gli account diventa piรน facile

Meta ha annunciato una serie di aggiornamenti pensati per...
Pubblicitร